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Ecco giungere, quasi inevitabile in una città come Venezia, l'incontro con il vetro.
Sarebbero sufficenti le "Pennellate" o le straordinarie " Bolle di Sapone" per comprendere cosa questo abbia significato.
il gioco dell'artista ha potuto dilatarsi, ha potuto inventarsi con maggiore libertà e con ulteriori possibilità.
Lo scultore è conscio di essere un bambino che gioca e cresce attraverso i nuovi giochi, attraverso nuovi elementi, attraverso nuovi orizzonti.
Si tratta di un'evoluzione, di un cambiamento, si tratta di uno sguardo "altro" attraverso costruzioni di quel fascino morbido che il vetro suggerisce...
Livio De Marchi
Vetro
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